Uno dei giochi che non mi ha mai fatto impazzire da bambino è proprio il Simon. Troppo grande, troppo difficile, troppe cose da ricordare e poi troppa ricerca per trovare qualcuno con cui poter giocare. Oggi vi presento un gioco elettronico con delle regole così semplici che però mettono a dura prova la memoria anche del più bravo. Il tutto è molto elementare. Si mettono le batterie, si accende, si sceglie il gioco, poi il livello di abilità, si preme il pulsante di avvio e da subito inizi a dubitare della tua buona memoria.
Si perché Simon della Milton Bradley è proprio un gioco di memoria. Consiste nel ripetere le sequenze di luci e toni proposti da questo cerchio di plastica con 4 grossi pulsanti colorati. Quando il giocatore riesce nell’intento, viene riprodotta subito una nuova sequenza con l’aggiunta di un colore e tono diventando sempre più lunga e difficile da ricordare. Il gioco finisce quando il giocatore fallisce o perde troppo tempo.
Originariamente inventato da Ralph Baer, Simon venne prodotto nel 1978. Fu distribuito dalla MB diventando subito uno dei giochi più richiesti e regalando meravigliosi Natali a tanti ragazzini.